somministrazione illecita di manodopera e dichiarazione fraudolenta delle imposte – Corte di Cassazione, sentenza n. 19595/2023
La terza sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la condanna alla pena di ventisei mesi di reclusione per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti nel caso di un soggetto che, al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto, aveva indicato nelle dichiarazioni dei redditi elementi passivi fittizi avvalendosi di fatture relative a operazioni inesistenti.
Nel caso specifico, le operazioni inesistenti riguardavano un contratto di appalto irregolare, che nascondeva una somministrazione illecita.
Nelle motivazioni della sentenza, la corte ha affermato che le fatture concernenti un contratto di appalto che nasconde una somministrazione illecita, riguardano operazioni soggettivamente inesistenti. La falsità dell’oggetto che consente la deduzione di costi altrimenti non deducibili, comporta la rilevanza del reato, anche ai fini delle imposte dirette e indirette.
Poiché il ricorso all’appalto di servizi è notevolmente diffuso nel settore turistico ricettivo, è possibile il verificarsi di circostanze riconducibili alle fattispecie sopra descritte, con conseguente pregiudizio per l’impresa coinvolta.
Per guidare le imprese a un utilizzo legittimo e consapevole dell’appalto di servizi, Federalberghi ha realizzato una Guida all’appalto di servizi nelle aziende alberghiere, corredata di uno schema di contratto e di capitolato d’appalto.
La pubblicazione è disponibile nell’area riservata del portale federalberghi.it dedicata alle Guide degli alberghi (https://t.ly/EthkZ). Le imprese interessate potranno richiederne copia alla propria associazione territoriale.
Distinti saluti.
Il Direttore Generale
(Dr. Alessandro Massimo Nucara)
← Ritorna
Le Terme Tettuccio